La montagna è una
delle forme con cui la natura si manifesta sul nostro pianeta. Come lo è il
mare, il deserto, il paesaggio di pianura o di collina.
Ognuno di noi –
seppure figlio di tempi in cui l’abuso tecnologico tende a condizionare eccessivamente
- sente con più o meno evidenza un
richiamo verso queste bellezze naturali, frutto di quell’intima corrispondenza
che esiste tra l’animo umano e il creato.
Senza necessità di
scelte estreme – solo pochi possiedono le qualità psicofisiche di un Messner o
di un Soldini - basta avere volontà e iniziativa per vivere piccole avventure ricche
di sensazioni ed emozioni diverse dal solito.
Sarà così possibile
inserire nella routine di una quotidianità divisa tra lavoro e famiglia alcuni
momenti dedicati ad un accostamento più genuino verso circostanze e situazioni
che la vita costantemente ci offre.
Come ben sa il
praticante, lo Yoga, quale antica scienza del sapere incentrata su una crescita
interiore che parta da un benessere fisico, è di grande aiuto per gli scopi di
cui stiamo parlando.
Gli antichi Yogi vengono spesso raffigurati in atteggiamenti meditativi tra gli alberi di una foresta o in grotte di alta montagna.
Ci sembra quindi che immergersi in contesti simili sia pure per una giornata o per il breve intervallo di un fine settimana in compagnia di una buona pratica ginnica e meditativa possa compensare le giornate vissute all’insegna dei soliti regimi spesso poco graditi e ricaricarci così di energia positiva.
La montagna in particolare, con i suoi significati simbolici - la via, il percorso da seguire, la vetta intesa come traguardo spirituale – appare una soluzione facile da attuarsi, viste le diverse possibilità che si presentano negli spazi dell’Appennino centrale.
Caratterizzano le
nostre zone ampi pianori e alture spesso di facile accessibilità contornate da
boschi frequenti dove si possa piacevolmente sostare per trovare nuove
dimensioni trascurate dalla routine quotidiana.
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