giovedì 7 febbraio 2013

In montagna con lo Yoga


La montagna è una delle forme con cui la natura si manifesta sul nostro pianeta. Come lo è il mare, il deserto, il paesaggio di pianura o di collina.
Ognuno di noi – seppure figlio di tempi in cui l’abuso tecnologico tende a condizionare eccessivamente -  sente con più o meno evidenza un richiamo verso queste bellezze naturali, frutto di quell’intima corrispondenza che esiste tra l’animo umano e il creato.

Senza necessità di scelte estreme – solo pochi possiedono le qualità psicofisiche di un Messner o di un Soldini - basta avere volontà e iniziativa per vivere piccole avventure ricche di sensazioni ed emozioni diverse dal solito.
Sarà così possibile inserire nella routine di una quotidianità divisa tra lavoro e famiglia alcuni momenti dedicati ad un accostamento più genuino verso circostanze e situazioni che la vita costantemente ci offre.
Come ben sa il praticante, lo Yoga, quale antica scienza del sapere incentrata su una crescita interiore che parta da un benessere fisico, è di grande aiuto per gli scopi di cui stiamo parlando.

Gli antichi Yogi  vengono spesso raffigurati in atteggiamenti meditativi tra gli alberi di una foresta o in grotte di alta montagna.
Ci sembra quindi che immergersi in contesti simili sia pure per una giornata o per il breve intervallo di un fine settimana in compagnia di una buona pratica ginnica e meditativa possa compensare le giornate vissute all’insegna dei soliti regimi spesso poco graditi e ricaricarci così di energia positiva.


La montagna in particolare, con i suoi significati simbolici - la via, il percorso da seguire, la vetta intesa come traguardo spirituale – appare una soluzione facile da attuarsi, viste le diverse possibilità che si presentano negli spazi dell’Appennino centrale.
Caratterizzano le nostre zone ampi pianori e alture spesso di facile accessibilità contornate da boschi frequenti dove si possa piacevolmente sostare per trovare nuove dimensioni trascurate dalla routine quotidiana.



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