Lo Yoga è un insieme di
conoscenze risalenti all’antica cultura indiana ad ampio raggio d’azione.
Può essere infatti intesa quale insieme di
tecniche per:
- - ottenere benessere e salute fisica;
- - gestire le nostre emozioni ;
- - dare calma e serenità alla mente;
- - migliorare la capacità di concentrazione;
- - favorire un approccio costruttivo verso la vita in generale;
- - evolvere lo spirito.
Chi inizia a praticare infatti
si rende ben presto conto di trovarsi di fronte a una disciplina i cui effetti
riguardano non solo il corpo ma anche la mente e ….lo spirito.
La filosofia dello Yoga
presuppone infatti che la costituzione dell’essere umano si manifesti su
diversi livelli; Immagina a tal
proposito l’esistenza di veri e propri corpi sottili e impalpabili che
ricoprono quello fisico, uno sovrapposto all’altro come gli strati di una
cipolla e tra loro intimamente connessi.
Il termine Yoga vuol dire
“unione” e uno dei suoi più importanti obiettivi è in effetti proprio quello di
armonizzare tutti questi corpi del nostro universo bio-psico-spirituale per
condurci verso una forma di conoscenza superiore.
La teoria presuppone che ogni
livello venga governato da un vero e
proprio centro gestionale chiamato Chakra posizionato lungo la colonna
vertebrale. Ognuno di questi centri si trova ad avere un suo colore e una sua
vibrazione sonora oltre che delle particolari caratteristiche sia simboliche che
psichiche.
Ad esempio concentrando
l’attenzione:
- - * sul primo, Muladhara, alla base della colonna vertebrale, sviluppiamo il nostro rapporto con la Terra, il nostro senso di concretezza e le nostre capacità pratiche;
- - * sul secondo, Svadhisthana, all’altezza degli organi genitali, miglioriamo i nostri equilibri;
- - * sul terzo, Manipura, all’altezza dello stomaco, agiamo sulla nostra volontà e sulla capacità di relazionarci;
- - * sul quarto, Anahata, in corrispondenza del cuore, ampliamo la nostra attitudine a dare e ricevere amore creando armonia intorno a noi;
- - * sul quinto, Vishudda, sulla zona cervicale dietro la gola, potenziamo la creatività;
- - * sul sesto, Ajna, il cosiddetto terzo occhio, affiniamo l’intuizione;
- - * sul settimo, Sahasrara, favoriamo lo sviluppo di una consapevolezza più elevata e una conseguente ascesa spirituale.
Lo studio dei Chakra ha evidenziato
che la loro progressiva presa di coscienza e la loro armonizzazione costituisce uno dei
metodi che possano consentirci una crescita spirituale.
È curioso costatare che questa
carta geografica tracciata dalla “scienza dello Yoga” nei riguardi del nostro
complesso psicofisico va curiosamente ad accostarsi alla rappresentazione realizzata
negli ultimi centocinquanta anni dalla Psicanalisi.
Il nostro universo interiore,
come fosse un contenitore, si è andato progressivamente riempiendo delle idee e delle conclusioni dei
maggiori esponenti di questa disciplina occidentale
popolandosi di contenuti di diversa natura.
Conscio, subconscio,
preconscio, inconscio collettivo, supercosciente, Sé, sono tutti termini con i
quali i padri della ricerca psicanalitica – da Freud a Jung, dalla Klein ad
Adler, da Rank a Maslow o altri ancora - hanno interpretato la nostra complessa
configurazione interiore, termini che, scendendo nel profondo, possono
organizzarsi con modalità molto simili a
quelle dei Chakra.
Ne scaturisce un accostamento
molto interessante, una mappa psicofisica completa su cui si possa lavorare con
impegno e concentrazione per entrare in merito ai significati archetipici e
costruire un percorso evolutivo interiore.
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