mercoledì 27 marzo 2013

Il significato dei Chakra





Lo Yoga è un insieme di conoscenze risalenti all’antica cultura indiana ad ampio raggio d’azione.
 Può essere infatti intesa quale insieme di tecniche per:
  • -        ottenere benessere e salute fisica;
  • -        gestire le nostre emozioni ;
  • -        dare calma e serenità alla mente;
  • -        migliorare la capacità di concentrazione;
  • -        favorire un approccio costruttivo verso la vita in generale;
  • -        evolvere lo spirito.

Chi inizia a praticare infatti si rende ben presto conto di trovarsi di fronte a una disciplina i cui effetti riguardano non solo il corpo ma anche la mente e ….lo spirito.
La filosofia dello Yoga presuppone infatti che la costituzione dell’essere umano si manifesti su diversi livelli;  Immagina a tal proposito l’esistenza di veri e propri corpi sottili e impalpabili che ricoprono quello fisico, uno sovrapposto all’altro come gli strati di una cipolla e tra loro intimamente connessi.
Il termine Yoga vuol dire “unione” e uno dei suoi più importanti obiettivi è in effetti proprio quello di armonizzare tutti questi corpi del nostro universo bio-psico-spirituale per condurci verso una forma di conoscenza superiore.
La teoria presuppone che ogni livello  venga governato da un vero e proprio centro gestionale chiamato Chakra posizionato lungo la colonna vertebrale. Ognuno di questi centri si trova ad avere un suo colore e una sua vibrazione sonora oltre che delle particolari caratteristiche sia simboliche che psichiche.
Ad esempio concentrando l’attenzione:
  1. -     * sul primo, Muladhara, alla base della colonna vertebrale, sviluppiamo il nostro rapporto con la Terra, il nostro senso di concretezza e le nostre capacità pratiche;
  2. -      * sul secondo, Svadhisthana, all’altezza degli organi genitali, miglioriamo i nostri equilibri;
  3. -       * sul terzo, Manipura, all’altezza dello stomaco, agiamo sulla nostra volontà e sulla capacità di relazionarci;
  4. -       * sul quarto, Anahata, in corrispondenza del cuore, ampliamo la nostra attitudine a dare e ricevere amore creando armonia intorno a noi;
  5. -       * sul quinto, Vishudda, sulla zona cervicale dietro la gola,  potenziamo la creatività;
  6. -      * sul sesto, Ajna, il cosiddetto terzo occhio, affiniamo l’intuizione;
  7. -      * sul settimo, Sahasrara, favoriamo lo sviluppo di una consapevolezza più elevata e una conseguente ascesa spirituale.

Lo studio dei Chakra ha evidenziato che la loro progressiva presa di coscienza  e la loro armonizzazione costituisce uno dei metodi che possano consentirci una crescita spirituale.
È curioso costatare che questa carta geografica tracciata dalla “scienza dello Yoga” nei riguardi del nostro complesso psicofisico va curiosamente ad accostarsi alla rappresentazione realizzata negli ultimi centocinquanta anni dalla Psicanalisi.
Il nostro universo interiore, come fosse un contenitore, si è andato progressivamente  riempiendo delle idee e delle conclusioni dei maggiori esponenti di questa disciplina  occidentale popolandosi di contenuti di diversa natura.
Conscio, subconscio, preconscio, inconscio collettivo, supercosciente, Sé, sono tutti termini con i quali i padri della ricerca psicanalitica – da Freud a Jung, dalla Klein ad Adler, da Rank a Maslow o altri ancora - hanno interpretato la nostra complessa configurazione interiore, termini che, scendendo nel profondo, possono organizzarsi  con modalità molto simili a quelle dei Chakra.
Ne scaturisce un accostamento molto interessante, una mappa psicofisica completa su cui si possa lavorare con impegno e concentrazione per entrare in merito ai significati archetipici e costruire un percorso evolutivo interiore.  

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